I Castelli Romani, con i loro 14 comuni che si estendono attorno ai laghi vulcanici di Albano e Nemi, rappresentano una delle aree verdi più suggestive nei dintorni di Roma. Frequentati da chi cerca relax, aria pulita e ottima cucina, custodiscono un fascino naturale e storico che si manifesta in luoghi unici come le Grotticelle e le Grotte Cave, due siti affascinanti ma profondamente diversi, che raccontano storie di epoche lontane e più recenti.
Le Grotticelle: un viaggio nel tempo di 5000 anni
Tra i sentieri del Parco regionale dei Castelli Romani, in prossimità delle vette del Monte Cavo e del Maschio delle Faete, si trovano le Grotticelle, un complesso di tombe risalenti all’età eneolitica, circa 2500 a.C. Queste tombe, conosciute anche come “a forno” per la loro particolare forma, sono un raro esempio di sepoltura scavata direttamente nel tufo, una roccia vulcanica facilmente lavorabile.
Le Grotticelle si distinguono per la presenza di un corridoio chiamato dromos, che collega l’ingresso alle tombe. Questo percorso, ampliandosi man mano che ci si avvicina all’accesso, facilitava il trasporto delle salme durante i rituali funebri e permetteva il passaggio di più persone durante le cerimonie.
Uniche nel loro genere fuori dalle isole maggiori come Sardegna e Sicilia, queste tombe rappresentano un patrimonio archeologico di inestimabile valore. Situate in un’area che un tempo ospitava il tempio di Giove Laziale, massimo luogo di culto delle popolazioni latine, le Grotticelle testimoniano la profonda connessione tra la natura e i rituali della vita e della morte delle antiche civiltà.
Le Grotte Cave: rifugi di guerra e memoria storica
A pochi passi dal Monte Ala, immerso nei boschi di castagni, carpini e noccioli, si trovano le Grotte Cave, un luogo con una storia completamente diversa. A prima vista, queste cavità nel tufo potrebbero ricordare le necropoli etrusche di Cerveteri o Pitigliano, ma la loro origine è molto più recente.
Le Grotte Cave nacquero inizialmente per l’estrazione del tufo, un materiale utilizzato per costruzioni locali e ricoveri per animali. Tuttavia, durante la Seconda Guerra Mondiale, queste cavità assunsero un ruolo cruciale come rifugio dai bombardamenti che devastavano la zona. Per molte famiglie, le Grotte divennero una casa temporanea dove trovare protezione e continuare a vivere in condizioni estreme.
Un esempio simile si può trovare a Marino, dove i sotterranei del paese furono utilizzati durante la guerra come rifugio per la popolazione locale. Questi luoghi, pur nella loro semplicità, raccontano la resilienza delle comunità dei Castelli Romani in momenti di grande difficoltà.
Un patrimonio da scoprire
Sia le Grotticelle che le Grotte Cave offrono un’opportunità unica per immergersi nella storia e nella natura dei Castelli Romani. Il contrasto tra l’antichità delle tombe e il ruolo protettivo delle grotte durante il Novecento arricchisce il valore culturale di questi luoghi.
Per chi ama camminare tra i boschi e scoprire angoli nascosti ricchi di fascino, queste mete rappresentano un viaggio nel tempo, attraverso le tracce lasciate dalle popolazioni che hanno abitato e plasmato il territorio. Non solo un’escursione nella natura, ma un’occasione per riflettere sulla capacità umana di adattarsi e trasformare il paesaggio, a seconda delle necessità e delle epoche.
Un invito a visitare i Castelli Romani non può prescindere da queste due gemme: le Grotticelle, che ci parlano della spiritualità antica, e le Grotte Cave, testimonianza della forza e del coraggio della gente in tempi di guerra.