Nel cuore pulsante di Albano Laziale, un imponente edificio racconta secoli di storia e di trasformazioni: Palazzo Savelli. Originariamente costruito come fortezza nel XIII secolo, il palazzo ha attraversato una serie di evoluzioni che ne hanno modificato la funzione e l’aspetto, adattandosi ai cambiamenti storici e politici. Oggi, rappresenta non solo un’importante testimonianza del passato medievale della città, ma anche un simbolo della sua identità culturale e amministrativa.
Dai Fasti Medievali alla Residenza Nobiliare
La costruzione del palazzo risale a circa il 1200, sotto l’impulso della famiglia Savelli, una delle più potenti casate romane dell’epoca. Luca Savelli, o suo figlio Giacomo, avviarono l’edificazione di una fortezza difensiva che avrebbe dominato la zona, approfittando della sua posizione strategica lungo la via Appia, una delle arterie principali dell’impero romano. La vicinanza ai Cisternoni romani, grandi e imponenti strutture di acquedotto, aumentava il valore e l’importanza del luogo.
Nel corso dei secoli, l’edificio fu oggetto di numerosi ampliamenti e modifiche, riflettendo il passaggio da struttura difensiva a residenza aristocratica. Fu nel Seicento che i Savelli decisero di trasformare la loro fortezza in una lussuosa dimora, adattandola ai gusti del tempo. Tuttavia, le difficoltà economiche della famiglia, che avevano minato la sua prosperità, portarono alla vendita del feudo nel 1697 alla Camera Apostolica, per una somma considerevole di 440.000 scudi pontifici.
Un Palazzo al Servizio della Chiesa e della Nobiltà
Con l’acquisizione da parte della Chiesa, Papa Benedetto XIV decise di adattare il palazzo a residenza per ospiti illustri, tra cui la famiglia Stuart, che portò un tocco di raffinatezza e prestigio. Nel XVIII secolo, tuttavia, il palazzo subì alcune modifiche strutturali, tra cui l’abbattimento di alcune sue parti voluto da Papa Pio VI per ampliare la via Appia. Un altro importante intervento avvenne nel 1854, quando vennero apportate ulteriori modifiche che alterarono definitivamente l’aspetto originale dell’edificio.
Un Simbolo della Città Moderna
Con l’annessione del Lazio al Regno d’Italia nel 1870, Palazzo Savelli divenne la sede del comune di Albano Laziale, un ruolo che conserva ancora oggi. Oggi, il palazzo non è solo il centro amministrativo della città, ma rappresenta anche un simbolo di identità storica. La sua maestosità è visibile nella sala nobile, utilizzata per le riunioni del consiglio comunale, e nell’imponente scalinata che porta al piano principale, uno dei tratti distintivi del palazzo.
Restauro e Valorizzazione del Patrimonio Storico
Per garantire la conservazione e la valorizzazione di un edificio così ricco di storia, è stato avviato un ambizioso progetto di restauro e consolidamento. Il progetto, che ha ottenuto un finanziamento complessivo di 2,5 milioni di euro, di cui 2,37 milioni provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e circa 131.700 euro dal Comune, prevede interventi mirati a preservare la struttura originaria e a migliorarne la funzionalità. Questo investimento non solo tutela un patrimonio storico, ma contribuisce anche al rinvigorimento culturale e turistico della città, attirando visitatori e rafforzando il legame tra passato e presente.
Palazzo Savelli, quindi, non è solo una residenza storica, ma una parte vitale della memoria collettiva di Albano Laziale. Attraverso il restauro e la valorizzazione, il palazzo continua a vivere come un punto di riferimento per la comunità, testimoniando le sue radici e guardando al futuro con un occhio attento alla conservazione del patrimonio storico.